Ciao Loris, come ti senti dopo avere vinto un titolo che hai rincorso per
anni piazzandoti sempre a ridosso dei vincitori?
Benissimo, è un sogno che si realizza e per certi versi un incubo scacciato.
Sai è difficile reggere mentalmente un campionato del nostro livello.
Inoltre ho vinto poche gare nazionali (3) arrivando spesso secondo o piazzato,
sembrava stregato il primo posto. Ho dovuto lavorare psicologicamente
per convincermi di potercela fare.
Quando hai capito che il titolo sarebbe stato tuo?
Battendo Bubbi ho capito di esserne all'altezza, ma era presto (terzo turno).
Diciamo che dopo ogni vittoria mi convincevo che se non fossi crollato il titolo
me lo sarei giocato all'ultimo turno.
La certezza della vittoria l'ho avuta quando ho capito di essere in grado di
poter concludere indenne la partita decisiva con Raimondi, ma devo dire che la
concentrazione era tale che me ne sono accorto solo a fine partita.
Qual è stata la tua preparazione per questa gara? È stata diversa dalle
precedenti?
Sì, indubbiamente. Come nel 1997, anno del mio "lancio" nell'Olimpo del damismo
italiano, ho seguito un programma di allenamento con Raimondi.
È durato un mese con intensificazione nell'ultima settimana allorchè
ci si è visti ogni giorno dedicando almeno 4 ore all'allenamento fisico e mentale.
Essendo disoccupato, la mattina studiavo i libri e mi allenavo con i programmi Dam e Truus.
Si parla sempre più della dama come di uno sport, la tua preparazione è
stata anche fisica, oltre che mentale?
Certo. Il programma tipo di allenamento era il seguente: 3-4 partite blitz,
20 minuti di corsa leggera con scatti finali, partita semi-impegnata di 1 ora e
mezza, flessioni per chi perdeva, addominali e poi blitz di "alleggerimento".
Va detto che si dedicava anche tempo, talvolta, all'analisi e alla risoluzione
di tiri e finali.
Qual è stato l'avversario che ti ha impegnato di più in questo torneo?
Voglio dare merito ad Alessandro Marinelli che al primo turno ha perso una
ghiotta occasione di vittoria.
Devo dire, però, che tutti i miei avversari mi hanno impegnato notevolmente,
da Raimondi (che mi ha messo in seria difficoltà) a Danese (che ha dimostrato
lucidità e freddezza in fase critica).
Quest'anno hai dovuto sottoporti per la prima volta all'esame antidoping.
Cosa pensi di questa novità (in verità introdotta già lo scorso anno) nel
mondo della dama?
Ho mangiato alle 3 per l'antidoping!!!
Dico solo che aumenta il prestigio e la serietà delle nostre competizioni e
della nostra Federazione.
In futuro toccherà a te rappresentare l'Italia ai campionati mondiali
assoluti. Cosa ti aspetti da questa tua prossima esperienza?
Tu che sei stato mio compagno di avventura a Chartres (ai campionati mondiali
juniores del 1994, n.d.r.) sai che ho l'abitudine di vivere tali esperienze come
arricchimenti personali, tecnici e culturali.
Mi piace frequentare giocatori olandesi e francesi e visitare luoghi nuovi.
Spero di difendere con onore i colori che avrò il privilegio di rappresentare.
Sarei enormemente lieto di ottenere una promozione, anche solo a Maestro Federale.
Sai, ora dovrei essere in lista A e tra i primi 100 al mondo!
Qual è il tuo prossimo obiettivo?
Per quanto riguarda la dama... forse la promozione a maestro federale.
Devo dire che il titolo mi riempie di una tale soddisfazione che mi sento davvero appagato.
Comunque ambisco al primato italiano nell'Elo Rubele (mi mancano 280 punti) e nella
classifica Volmac (forse l'ho già conquistato).
Vuoi dedicare a qualcuno questa vittoria?
Come già detto la dedico a chi ama la dama e a chi ha tifato per me.
A Penne erano veramente in tanti.
Chiaramente ho una dedica particolare per chi mi vuole bene... famiglia, Elena
(fidanzata di Loris Milanese, n.d.r.) e i bambini (che tifo! al ritorno hanno tappezzato
la classe di biglietti, striscioni e quant'altro).
Non voglio dimenticare il circolo LA FISSA, Farina, Martini e i due torinesi che
hanno condiviso con me l'avventura nell'assoluto.
Vuoi esprimere qualche altra considerazione?
Divento campione per la prima volta a 25 anni, proprio come Raimondi nel 1994.
Sono estremamente felice. Vorrei davvero bissare il titolo con una vittoria a
squadre... Torino se lo merita, come l'Italia merita di tornare a giocare un campionato
italiano a squadre.
Grazie Riccardo per l'intervista, se posso permettermi sei il degno erede di Roddi,
hai tutte le qualità per rappresentare l'Italia a livello organizzativo e come
cronista.
L'intervista con te... è un onore.
L'onore è mio!
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