Corso elementare di Dama Internazionale

di Enrico Molesini

Dama Internazionale
La regina dei giochi

Dama Internazionale, la regina dei giochi

La dama a 100 caselle presentata in otto lezioni, 2 appendici e centinaia di diagrammi

Prefazione

Le origini della dama sono antichissime e talune fonti parlano di reperti di un gioco simile alla dama praticato dagli Egizi. Altri ricercatori raccontano che sotto il nome di "Pettia" veniva giocata nell'antica Grecia.
Molti studiosi la fanno derivare dai "Latrunculi" della Roma di Cicerone per arrivare poi, attraverso il Medio Evo col "Gioco delle tavole", ai tempi moderni con la dama a sessantaquattro caselle che, seppur con regole diverse, si afferma in tutti i paesi.
È invece certo che nella forma più diffusa, quella della dama internazionale a cento caselle, adottata della Federazione Mondiale (F.M.J.D.), venne ideata a Parigi agli inizi del 1700 da un appassionato giocatore, pare un ufficiale del reggente Filippo D'Orléans, ammirato dalla grandiosità delle combinazioni realizzabili sulla damiera a cento caselle.
Parecchie Federazioni damistiche hanno adottato integralmente la dama internazionale (fra le maggiori: Olanda, Francia, Canada, Belgio, Svizzera) mentre altre la praticano in aggiunta al proprio gioco nazionale (fra le maggiori: Russia, Stati Uniti, Brasile, Italia).
Russia (e i paesi dell'ex Unione Sovietica) e Olanda sono all'avanguardia nell'ambito internazionale e, da anni, la disputa del titolo mondiale è un fatto personale tra giocatori dei due Paesi.
E dopo questi... tremila anni in venti righe, prima di iniziare l'affascinante viaggio nel mondo delle cento caselle, mi sembra opportuno, in questa sede, spiegare il piano di lavoro che ha determinato l'impostazione e il tipo di impaginazione.
Anzitutto la necessità di dire il più possibile in poche lezioni, poi il fatto che la suddivisione in lezioni, già collaudata in una mia precedente monografia sulla dama italiana, consente una esposizione ordinata degli argomenti con uno schema didattico utilizzabile sia per lo studio del singolo, sia per l'effettuazione di possibili corsi.
Il lavoro, dopo l'obbligatoria spiegazione delle regole di gioco, inizia con la presentazione delle posizioni finali.
È un criterio comune a tutti i trattati damistici rivolti ai principianti. Infatti non è possibile iniziare una partita senza avere la minima idea di come si può concludere.
Continuando poi, a ritroso, presento i primi criteri tattici del finale di partita, le combinazioni con pochi pezzi, quelle sontuose del centro partita con tanti pezzi, per arrivare, dopo aver acquisito gli elementi tecnici fondamentali, agli inizi di partita con le prime strategie che possono, così, venire affrontate con cognizione di causa.
Dopodichè si ritorna alla fine imparando a manovrare le dame, queste signore del finale, potenti e vulnerabili.
Due appendici, vari stelloncini esplicativi e qualche simpatica vignetta completano la monografia.
Alla fine, una volta conosciuta la dama internazionale, penso si dovrà convenire che non si conosce altro gioco che possa starle alla pari per vastità, spettacolarità di combinazioni, possibilità di calcolo.
Esagerazioni? Forse! Però si dovrà dirlo, semmai, alla fine quando il lettore avrà fatto le debite comparazioni.


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