Storia /5

I nostri giorni

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Abbiamo visto come il Manoury rimpiangesse il gioco della dama a 100 caselle quasi dimenticata alla fine del 1700.
Agli inizi del XIX secolo la dama, dopo un breve periodo di rifioritura, viene di nuovo dimenticata. Nel 1839 il lamoso giornale «Palamede» pubblicò la storica lettera di A. Ever (1758-1850), il quale, ricordando i tempi della sua giovinezza così scriveva: «Questi grandi nomi (Manoury e Blond) sono passati e non torneranno. Andandosene essi hanno portato con se nella tomba il segreto del loro talento. Non ci sono più giocatori di dama. Fortunato colui che, come me, ha avuto la possibilità di respirare la stessa aria con questi grandi geni, era presente alle battaglie di questi giganti e può ricordare gli attimi felici passati nel vecchio Caffè Manoury».

Però nella seconda metà del XIX secolo la dama internazionale ebbe un nuovo periodo di fioritura. Nel 1867 un giornale di Lione dedicò a questo gioco una rubrica e nel 1878 a Lille ebbe luogo il primo torneo.
In Olanda il gioco su 100 caselle venne introdotto nel 1733. Nel 1737 venne presentata ad un borgomastro la denuncia contro un insegnante che durante le lezioni giocava a dama con gli alunni (si presuppone sulla damiera di 100 caselle).

Dagli scritti del famoso musicista-scacchista Philidor si sa che nel 1745 la dama sulla damiera di 100 caselle era molto conosciuta in Olanda. Francois Danican Philidor (1726-1795) a 19 anni si trovò solo in Olanda senza parenti e amici e senza mezzi di sussistenza. Per un anno intero riuscì a guadagnarsi da vivere giocando a dama e a scacchi.

Il primo libro-manuale sulla dama a 100 caselle fu stampato in Olanda nel 1785. L'autore era Efraim Van Emden (1752-1832). Nel 1802, sempre in Olanda, ad Amsterdam fu costituita la prima organizzazione damistica a carattere nazionale. Solo molto più tardi, nel 1573, il settimanale «Sissa» cominciò a pubblicare regolarmente una rubrica sulle combinazioni.

In Russia, nonostante le regole simili della dama russa (fatto che fin da allora faceva prevedere agli esperti che i russi avrebbero ottenuto grandi successi), la dama sulle cento caselle per lungo tempo non suscitò alcun interesse. Solo nel 1935 un gruppo di dilettanti sovietici, dopo aver praticato a lungo il gioco sulle cento caselle, propose un torneo per corrispondenza ad una squadra di Parigi. Il torneo non ebbe luogo, ma l'avvenimento segno l'ingresso dell'URSS in questo gioco. Nello stesso periodo infatti la nota rivista «64» cominciò ad occuparsi della dama internazionale pubblicando informazioni e foto sul campionato del mondo che si disputava a Reichenbah.
Nel 1953 si cominciarono a disputare regolarmente i campionati sovietici di dama internazionale e nel 1958 I. Kuperman fu il primo sovietico a diventare campione del mondo di dama internazionale.

Vediamo infine qualche accenno ad alcune varianti minori del gioco della dama.

Verso la metà del XVIII secolo i francesi portarono il loro gioco in Canada. Da esso nacque la variante canadese che si gioca sulla damiera di 144 caselle (12 x 12). Nel 1805 in alcuni negozi di Londra era possibile acquistare dei completi di dama canadese. Nel 1875 un giornale di Montreal cominciò a pubblicare una rubrica dedicata alle combinazioni e nel 1891, sempre a Montreal, venne fondata l'organizzazione dei damisti canadesi in occasione del primo campionato nazionale. La variante canadese della dama è diffusa soprattutto fra la popolazione di lingua francese del Canada. Si gioca sulla damiera 12x12 anche a Ceylon e in Malesia.

Un'altra varlante molto interessante della dama è quella turca. In essa le pedine muovono in avanti sulle colonne e lateralmente sulle linee (a destra e a sinistra), quindi non diagonalmente come nelle altre varianti. Le altre regole della dama turca sono uguali a quelle del gioco tradizionale. I turchi usano due nomi per il gioco: «dama oluni» che vuol dire gioco di dama (ed è di provenienza straniera) e «aliantai» che deriva dal verbo turco «atlamak» saltare).

Ed infine citiamo la variante armena della dama in cui le pedine hanno il movimento ortogonale, cioè possono muoversi in tutte le direzioni (verticalmente, orizzontalmente e diagonalmente sia in avanti che all'indietro). Lo stesso movimento dei pezzi si ritrova in una sottovariante della dama malese che venne scoperta da un olandese alla fine del XVII secolo. Però la dama armena è molto più antica.

Abbiamo così descritto, nelle sue linee generali, la storia dello sviluppo del gioco dai tempi più remoti fino al gioco attuale riconosciuto come internazionale e che è diventato parte integrante della cultura dell'uomo moderno.

Traduzione e adattamento di D. Sandretti e S. Izzo

Come preannunciato all'inizio di questa serie di articoli diamo, per coloro che fossero interessati ad approfondire l'argomento, una breve bibliografia dei libri direttamente o indirettamerte citati negli articoli stessi. Essendo tutti libri stranieri, abbiamo preferito dare la traduzione italiana dei titoli indicando la lingua originale e nei casi dove abbiamo potuto reperirne notizia sicura, anche il nome della casa editrice più recente.

K. Kruiswik «Storia e bibliografia completa del gioco della dama» olandese ed. GAAG
M.K. Goniaev «Studio storico sul gioco della dama» russo  
M.K. Goniaev «Appunti sulla dama» russo  
Van der Lasa «Storia completa della dama» olandese  
Z. Boje «Da dove proviene la dama» russo ed. Mosvka
D. Sarghin «Origine del gioco della dama» russo ed. Sport e Turismo
H.S.R. Murray «Giochi del mondo antico» inglese ed. Oxford
H.S.R. Murray «Storia dei giochi da tavoliere, eccetto gli scacchi» inglese ed. Oxford
R.C. Bell «Giochi da tavolo e tavoliere da molte civiltà» inglese ed. Oxford
E Falkener «Giochi antichi ed orientali e come giocarli» inglese ed. Dover

Abbiamo limitato la bibliografia a quelle opere che trattano esclusivamente l'aspetto storico e bibliografico dei giochi. Molti altri libri trattano solo parzialmente quest'argomento e alcune riviste (in particolare quelle sovietiche «64» e «Shashky») possono essere molto utili per chi intendesse essere maggiormente informato.